L'abbondanza di acque che sgorgano copiose sul territorio fece apprezzare queste zone già nell'Ottocento, tanto da far diventare Castiglione ambìta meta per la villeggiatura della borghesia bolognese e fiorentina, nonché luogo di cure termali. Sorgenti, fiumi e laghi anche oggi caratterizzano questa parte di Appennino, segnando profondamente le attività e la vita quotidiane. Sorgenti dai nomi antichi e oscuri: Malpasso, Impollina, Re di Mulino, Donne morte... per arrivare all'acqua della Fontana delle Docce, nel centro di Castiglione, che per secoli ha alimentato anche un mulino. I torrenti che solcano il territorio si prestano per escursioni, attività sportive e gite: Setta, Brasimone, Gambellato ed i rii che, soprattutto nelle zone più alte, portano ancora chiare e fresche acque. Memoria di una pioneristica industria idroelettrica sono i bacini artificiali del Brasimone e di Santa Maria, oggetto di un recente intervento di valorizzazione, accanto al lago Giuliana (Monte Tavianella), anch'esso artificiale. Sono mete per passeggiate e luoghi di pesca, facilmente raggiungibili e dotate di vicine strutture ricettive. | |
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Il bosco, in questo territorio ove l’agricoltura era scarsamente praticata, era la principale risorsa di sostentamento, fornendo legna e castagne. I castagneti, infatti, dal medioevo al dopoguerra hanno rivestito un ruolo centrale nell’alimentazione della popolazione. |
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Ci si può avventurare per i sentieri a piedi, a cavallo, in mountain bike in percorsi che spesso conducono a radure rocciose o terrazze spalancate sulle diverse vallate. Non è difficile incontrare il cervo o il cinghiale, e ultimo arrivato, il lupo. Oppure per la ricerca di funghi, tartufi e altri prodotti del sottobosco. L’istituzione del Parco Regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone protegge questo ecosistema, cercando di perseguire il giusto equilibrio fra i bisogni della comunità e la necessità di salvaguardia e crescita di un patrimonio naturale insostituibile. |